Prestazioni

Servizi di igiene orale e implantologia a Bari e Barletta

Ortognatodonzia

L'ortodonzia è una importante branca dell'odontoiatria che corregge la posizione, l'orientamento spaziale dei denti e i rapporti di chiusura tra il mascellare superiore e inferiore.

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    I denti sporgenti, affollati, la presenza di spazi o diastemi tra di essi, il morso profondo o aperto, coperto o crociato rappresentano alcune delle tante anomalie di posizione dei denti che devono essere curate con l’ortodonzia, in quanto hanno la potenzialità di creare al paziente problematiche non solo estetiche, ma anche nella funzionalità della masticazione e dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM). 


    La non normale chiusura tra le due arcate dentarie infatti può causare dei disturbi all'articolazione temporo-mandibolare che ha come complicanza stress ai muscoli della masticazione provocando mal di testa, dolore al collo, alla schiena e alle spalle.

Chirurgia orale

Rialzi, ricostruzioni con osso sintetico e membrana.

Rientrano nella chirurgia orale le Avulsioni dentarie (comunemente chiamate estrazioni ), la rimozione di cisti ossee o mucose o di ipertrofie gengivali e mucose.

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    Rientrano nella chirurgia orale le Avulsioni dentarie (comunemente chiamate estrazioni ), la rimozione di cisti ossee o mucose o di ipertrofie gengivali e mucose. Quasi tutte le estrazioni e le rimozioni di cisti sono eseguibili con una semplice anestesia locale. In casi più complessi si deve ricorrere all’apertura di lembi chirurgici ed in rari casi si deve ricorrere ad un medico specialista in maxillo facciale ed in anestesia totale.

    Per i piccoli interventi di chirurgia orale come la rimozione di frenuli corti nei bambini e di gengivectomie si può ricorrere all’uso del laser.

Implantologia

L’implantologia è quella parte dell’odontoiatria che si occupa della sostituzione di denti mancanti o compromessi con radici artificiali inserite nell’osso. Queste radici artificiali si chiamano impianti.

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    Implantologia orale: sostituisce non solo il dente ma anche la sua radice. 

    Il dente naturale è composto dalla corona e dalla sua radice. Normalmente, con protesi comuni viene sostituita soltanto la parte visibile del dente, la corona, pertanto per fissare la protesi è necessario assottigliare i denti sani. 

    L'alternativa è costituita dagli impianti: con questa tecnica vengono sostituiti sia la corona che la radice del dente. In tal caso gli impianti svolgono la funzione biologica della radice naturale del dente. Gli impianti consentono una terapia riabilitativa implanto-protesica con ripristino della funzione e dell'estetica.

    Con gli impianti si può senza timore mordere, parlare e ridere normalmente, in poche parole si riassapora il piacere di della vita.

    Un impianto dentale è costituito essenzialmente da tre parti:

    • impianto o pilastro: struttura simile a una vite che viene inserita nell’osso, può essere in titanio o, recentemente, in zirconia;
    • abutment: piccola struttura di metallo o ceramica che connette la protesi all’impianto;
    • protesi: corona artificiale che sostituisce quella naturale.
  • Cos'è l'osteointegrazione e perchè è importante?

    Il termine osteointegrazione è stato coniato alla fine degli anni '60, da colui che l'ha sperimentata per primo, il Prof. Branemark, professore all'Istituto di Biotecnologia Applicata di Goteborg. L'impianto dentale è una vite inserita nell'osso; per applicarlo si incide la gengiva, si prepara l'osso e s’inserisce l'impianto. Il materiale utilizzato per costruire gli impianti dentali deve essere perfettamente biocompatibile.


    Tra i vari materiali, quello più adatto è il titanio, un metallo con un elevato grado di purezza. L'organismo non riconosce il titanio come estraneo, anzi lo riconosce come proprio favorendone l'osteointegrazione.

    Per aumentare la possibilità di riuscita del processo di osteointegrazione, sarebbe meglio non applicare subito le protesi (capsule o ponti), ma attendere un periodo dai 3 ai 6 mesi, per dare la possibilità agli impianti di integrarsi senza subire sollecitazioni dai carichi occlusali.

    Nonostante ciò, esiste una tecnica, l'implantologia a carico immediato, in cui si possono riavere i denti mancanti in una sola seduta, perché le protesi fisse vengono applicate subito dopo l'inserimento degli impianti.

    Lo Studio del dottor Chiarello preferisce dare all'osso del paziente il tempo biologicamente necessario per integrarsi perfettamente con l'impianto e non rischiare di compromettere questo processo con un carico immediato. L'implantologia a carico immediato aumenta del 270%, il rischio di fallimento degli impianti rispetto alla tecnica del carico differito,


    Come per qualunque intervento di chirurgia orale si potrebbe accusare, dopo l’effetto dell’anestetico locale, un indolenzimento della gengiva e dell’osso. In genere, il carico masticatorio con protesi fissa avviene in un secondo tempo, dopo 3/4 mesi per la mandibola, dopo 5/6 mesi per il mascellare superiore. Tempo valutato in base ad ogni singolo caso.

    Questo sarà possibile solo dopo un attento “piano di trattamento” e in condizioni particolari che vengono valutate dall’implantologo con ogni singolo paziente.

    Gli impianti possono sostituire un dente singolo (corona su impianto), un gruppo di denti ravvicinati (ponte su impianti) oppure possono servire a stabilizzare una protesi totale superiore o inferiore.

  • Cos'è la tecnica All on four?

    La tecnica implantare all-on-four è una metodologia chirurgica elaborata per sostituire un’intera arcata di denti mancanti (da cui “all”) con solo 4 impianti dentali(da cui “on four”) sostenendo una protesi fissa. Normalmente gli impiantidentali vengono inseriti nella mascella con un angolo di 90 gradi rispetto ad essa.


    Con la tecnica all-on-four i due impianti frontali sono montati di solito a 90 gradi e i 2 impianti sul retro della mandibola sono posti a 45 gradi rispetto alla mascella.

    Quando poi viene inserita la protesi sui 4 impianti la loro posizione angolata blocca tutti i 4 impianti insieme e permette loro di guarire e integrarsi con il minimo rischio di fallimento o di dislocazione in quanto le forze vengono adeguatamente distribuite lungo gli impianti. Inoltre, avere i due impianti posteriori posizionati a 45 gradi permette di poter utilizzare in questo settore impianti più lunghi il che è particolarmente importante per i pazienti che altrimenti dovrebbero necessitare di un innesto osseo a causa della scarsità di osso in questa zona.

    Affinché il dentista possa valutare correttamente i requisiti e l’idoneità del paziente è necessario un consulto in cui si prendono in considerazione i vari aspetti del trattamento e la storia medica del candidato. Potrebbe rivelarsi necessaria l’esecuzione di una serie di indagini diagnostiche tra cui una TAC ai raggi x (Dentascan, Cone-beam), la misurazione della densità ossea e delle impronte per sviluppare modelli diagnostici in gesso.

    Vantaggi: La terapia riabilitativa implanto protesica, se praticata con grande conoscenza e scrupolosità,dopo un meticoloso studio personalizzato del paziente, è certamente la situazione ottimale perchè, partendo da situazioni di grave perdita di tessuti molli, duri e denti, ripristina la funzione masticatoria fissa, la fonazione con il miglior risultato estetico possibile.

Laser odontoiatrico

Il laser è uno strumento rivoluzionario, efficace e sicuro.
Si tratta di uno strumento medico che genera un raggio di luce ad altissima energia che, concentrata su una piccola superficie, è in grado di interagire con un organo bersaglio (nel campo odontoiatrico il tessuto dentale, osseo o la mucosa orale), provocando un taglio, una coagulazione o una vaporizzazione.

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    Può eliminare i tessuti malati del cavo orale e distruggere i batteri e gli altri agenti patogeni presenti nella bocca. Il raggio sterilizza la zona-bersaglio e allo stesso tempo coagula i vasi sanguigni, riducendo di conseguenza il rischio di infezione o sanguinamento.


    Il Laser a diodi viene impiegato per il trattamento dei tessuti molli della cavità orale. Con una lunghezza d’onda da 810nm fino a 830nm fornisce un taglio preciso e una buona emostasi. Il vantaggio di un taglio eseguito con luce laser è legato ad una maggiore precisione e, soprattutto, ad una migliore guarigione.


    Permette di asportare un tessuto senza bisogno di punti di sutura e, in virtù della sua capacità antalgica, si possono eseguire alcuni tagli senza la necessità di eseguire l’anestesia. Per questo motivo il laser a diodi può essere utilizzato in medicina orale per eseguire delle biopsie, per l’asportazione di frenuli e di tutte quelle lesioni per le quali è possibile un considerevole sanguinamento.


    È inoltre possibile curare gli angiomi che si manifestano come delle piccole macchie bluastre sulle labbra o sulle mucose orali. La luce laser, infatti, interagisce con il versamento ematico che viene coagulato e poi assorbito, senza lasciare alcuna cicatrice o segno residuo.

    Nella tipologia con lunghezza d’onda di 980nm, il laser a diodi possiede caratteristiche di assorbimento uniche. Permette una profondità di penetrazione del taglio minima, in un campo praticamente privo di sangue. Questo tipo di laser è adatto anche alla sterilizzazione dei canali, oltre che all’attivazione luminosa degli agenti sbiancanti.

Endodonzia

L’odontoiatria che si occupa della terapia dell’endodonto, ovvero lo spazio all’interno del dente, che contiene la polpa dentaria (costituita da cellule, vasi e nervi). La terapia endodontica è utile in seguito ad una carie molto profonda che genera infiammazione e infezione,fino alla morte della polpa stessa.

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    Il trattamento consiste nella rimozione del tessuto pulpare che viene sostituito con gomma termoplastica. Conosciuta anche come "devitalizzazione del dente", è la terapia a cui si ricorre quando la cavità cariosa ha dunque compromesso la vitalità del nervo e della polpa dentale.

    Questo può accadere quando la carie, avvicinandosi alla polpa, infiamma il nervo creando al paziente un dolore acuto, persistente, che non regredisce con i comuni analgesici antiinfiammatori: è il classico "mal di denti" definito come "pulpite".


    Può anche accadere che la polpa dentale vada in necrosi lentamente, senza dare dolore acuto, in tal caso si instaura un processo reattivo cronico che dà luogo alla lesione periapicale conosciuta come "granuloma".


    La terapia consiste in entrambi i casi nel pulire accuratamente il canale, sito all'interno della radice, sagomarlo, disinfettarlo e chiuderlo ermeticamente con sostanze apposite. Dobbiamo anche ricordare che nei denti incisivi e canini vi è un solo canale radicolare da trattare, mentre nei premolari si hanno spesso 2 canali e nei molari 3 o 4 canali. È questo il motivo per cui la cura canalare, se fatta bene, richiede tempo e professionalità.

Gnatologia

La terapia gnatologica consiste nel ristabilire i corretti rapporti tra le diverse componenti dell’apparato stomato-gnatico quali: l’articolazioni tempo mandibolare, il disco articolare, i condili mandibolari ed i muscoli masticatori. Questa terapia deve avvenire nel rispetto della tipologia facciale e dell’equilibrio neuro-muscolare “INDIVIDUALE” di ogni singolo paziente.

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    Se prima di procedere a finalizzare un piano terapeutico, con impianti, ortodonzia o protesi, ritroviamo le corrette relazioni funzionali, abbiamo una maggior predicibilità del buon esito e della durata della nostra terapia.

    A questo scopo si utilizzano semplici dispositivi, mobili e temporanei (placche - bite), che analizzano le risposte motorie in regime di rilassamento tonico muscolare.

    Dopo un periodo variabile il paziente ritrova uno stato di benessere con la riduzione, e talvolta la scomparsa, di cefalee, scrosci, dolori articolari e con palpazione indolore.

    A questo punto, dopo aver effettuato alcuni esami strumentali, si progetta la finalizzazione terapeutica di ogni singolo caso.

    Le strategie adottabili possono essere molteplici e vengono concordate con il paziente. In alcuni casi si procede alla correzione occlusale con apposizione di nuove protesi, o ricorrendo al molaggio selettivo. In altri casi si procede con la terapia ortodontica che, in maniera precisa e settoriale, modifica specifici gruppi di denti.

    In questo modo avremo inquadrato preventivamente, in modo preciso e globale, le problematiche del nostro paziente e saremo pronti a programmare la più efficace strategia terapeutica.

Igiene e prevenzione

Prevenzione e igiene rappresentano il fondamento di una terapia odontoiatrica.
Mantenere la dentatura in ottime condizioni evita di doversi sottoporre a terapie complesse e permette di ottimizzare l’estetica.

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    Fanno parte di questa branca l’ablazione del tartaro, le procedure di igiene sottogengivale come la levigatura delle radici (scaling and rootplaning), l’applicazione di fluoroprofilassi e la sigillatura di solchi e fossette. 


    Qualora si desideri ottimizzare l’estetica del sorriso, è possibile effettuare in casi selezionati lo sbiancamento dei denti o la ricopertura di elementi dentari con faccette di ceramica o di composito. Lo studio effettua per tutti i pazienti un programma personalizzato di richiami di igiene a intervalli regolari.

Parodontologia

La parodontite è una patologia a eziologia batterica e a patogenesi infiammatoria. Se non curata porta alla distruzione dei tessuti che assicurano sostegno e stabilità ai denti.

  • Come riconoscerla?

    Gengive arrossate o gonfie, sanguinamento nello spazzolamento, gengive retratte, denti spostati in avanti, aumento di spazio tra i denti, mobilità (prendendo ogni dente tra pollice e indice), tartaro (osservandosi bene da vicino allo specchio), sapore sgradevole in bocca, alito sgradevole.

  • Per chi aumenta il rischio?

    Fumatori e altre dipendenze, malattie sistemiche (diabete) e particolarmente le cardiovascolari: ipertesi e cardiopatici e persone con pneumopatie croniche ostruttive; portatori di protesi e di impianti dentari. Può dunque determinare e aggravare le patologie sistemiche e può in gravidanza indurre parto pretermine.

    Le recessioni, cioè le radici dei denti che si scoprono, sono un sintomo spesso trascurato dai pazienti. Quasi sempre sono conseguenza di occlusione traumatica naturale o iatrogena, dopo terapia ortodontica o protesi incongrue, che alterano i contatti fra i denti e portano ad una disfunzione o parafunzione dei muscoli deputati alla masticazione. Ma possono anche essere dovute a una tecnica di spazzolamento errata e con setole troppo rigide.


    Quando le radici dei denti si scoprono possono essere sensibili al caldo ed al freddo o non dare alcuna sintomatologia. In ambedue i casi la malattia avanza e, dopo vari anni, porterà alla perdita dei denti interessati. La terapia è solamente chirurgica e i risultati dipendono dal grado di avanzamento della malattia.

    La Terapia eziologica consiste nella rimozione della placca e del tartaro superficiale e profondo, con ultrasuoni o con strumenti a mano (curettes). Questa terapia oggi è coadiuvata dall’uso del laser nelle tasche gengivali per diminuire la carica batterica dei siti ammalati.

Odontoiatria conservativa

L’odontoiatria conservativa è quella disciplina che si occupa di ripristinare l’integrità estetica e funzionale degli elementi dentari, siano essi cariati, danneggiati o in parte fratturati, mediante otturazioni o ricostruzioni.

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    L’odontoiatria conservativa moderna è basata sul concetto di mini-invasività, con la rimozione della minima quantità di tessuto dentale necessaria e la sua sostituzione mediante materiali da restauro estetici. 

    Questi ultimi vengono fatti aderire al tessuto sano mediante una procedura di mordenzatura e di adesione che crea un’interfaccia di intimo contatto tra il dente residuo e la ricostruzione, impedendo l’infiltrazione della saliva e la recidiva di carie.

Protesi

Protesi Fissa Estetica

La protesi fissa estetica: è indicata quando un dente è compromesso, prevalentemente in zona estetica, o si devono eseguire ponti per mancanza di denti o si vuole migliorare l'estetica.

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    Viene privilegiato il materiale estetico senza metallo, quale: zirconia, disilicato di litio, allumina, che sono considerati materiali completamente biocompatibili e altamente resistenti.

    Ponti e corone sono ancorati ai denti naturali, corone estetiche possono essere utilizzate anche per gli impianti, (oltre al pilastro in zirconia).

    Poi possiamo riabilitare l'estetica del gruppo frontale con faccette in porcellana, sottili strati applicati sulla superficie dei denti anteriori, (i quali vengono leggermente modificati).

    Il centro odontoiatrico utilizza prevalentemente questi materiali e si avvale della collaborazione di Laboratori Odontotecnici qualificati.

Protesi Rimovibile

Si intendono tutte le protesi per la sostituzione di intere arcate o parti di essa. può essere parziale o totale.

  • Protesi parziale

    Ancorata per mezzo di ganci ai denti naturali residui o di attacchi ad elementi naturali (denti) o artificiali (impianti), è solitamente formata da una struttura metallica da cui prende il nome di scheletrato. La presenza di attacchi metallici consente di ottenere un miglior livello di stabilità funzionale e masticatoria.


  • Protesi totale

    In mancanza di denti o radici naturali residui, la protesi totale in resina (dentiera) sostituisce una o entrambe le arcate dentarie poggiando unicamente sulle mucose e sull'osso del paziente.

  • Per saperne di più

    Nonostante la stabilità della protesi sia compromessa dal graduale riassorbimento osseo (tale da richiedere successive "ribasature" da parte del dentista) e la forza masticatoria sia ridotta rispetto ad altre soluzioni protesiche, la protesi totale rappresenta a tutt'oggi una soluzione economica e poco complessa per ripristinare le funzioni orali del paziente.

    L'utilizzo di materiali (resine e ceramiche) innovativi, garantisce la validità funzionale, anallergica ed estetica del risultato.

    Le protesi rimovibili “dentiere” eseguite per l'assenza completa degli elementi dentali, sono state soppiantate negli ultimi anni dall'implantologia. Quelle già esistenti possono essere stabilizzate notevolmente utilizzando alcuni impianti che permettono di fissarle in maniera molto stabile all'osso residuo.

Sbiancamento dentale

Che si tratti del semplice incedere del tempo piuttosto che dell'eccesso di utilizzo di alimenti «contrari» al bianco dei denti (per esempio il caffè), in fondo poco importa.

  • Sbiancamento

    Quello che ovviamente non può essere trascurato è che un sorriso bianco e splendente è in cima ai desideri di tutti i cittadini e che sempre più persone, in una società dove il senso estetico ha un valore importante, scelgono di rivolgersi a specialisti per fare interventi di sbiancamento dentale.


    Numeri alla mano ci sono in buona sostanza due tipologie di sbiancamento più diffuse sul mercato: quello che interviene su un dente devitalizzato e quello che invece lavora su un dente ancora vivo. Il tipo più comune di sbiancamento vitale consiste nel mettere una soluzione sbiancante simile a gel, che in genere contiene acqua ossigenata, associata all’uso di lampade o laser che vanno a coadiuvare l’azione del gel. In alcuni casi però per migliorare l'aspetto di un dente che ha subito una terapia canalare il dentista userà una tecnica diversa che sbianca il dente dall'interno introducendo un agente sbiancante all'interno del dente e facendo un'otturazione temporanea.


    A questo punto il dente resterà per qualche giorno in queste condizioni sino a quando non raggiungerà il colore bianco desiderato. Sempre più persone, appunto, scelgono di sbiancarsi i denti anche se devono essere consapevoli che non può ancora essere considerato un trattamento definitivo ma solamente un passaggio «ad hoc» per ottenere un sorriso temporaneamente splendente.

  • Igiene orale?

    Una seduta «specifica» ogni sei mesi Per molti ormai è un'abitudine: eppure non per tutte le persone la pulizia dentale periodica è un impegno da onorare: recenti studi tuttavia consigliano di effettuare una seduta di igiene orale almeno ogni 5-6 mesi per riuscire a compensare quelle carenze dovute alla tradizionale pulizia dei denti quotidiana. Tra gli strumenti utilizzati dai dentisti sostanzialmente ce ne sono di due tipologie: quelli ad ultrasuoni (e decisamente più moderni) che sono dotati di particolari punte che permettono di raggiungere il tartaro sotto gengiva riuscendo in questo modo a rimuoverlo delicatamente. In alternativa, ma anche in sinergia, ci sono poi gli strumenti manuali che servono per levigare e pulire i denti dalla presenza del tartaro.

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